Domine, labia mea aperies (Tonus ferialis)

Da Gregorianum.org.
Versione del 24 apr 2024 alle 15:10 di Stefano Ferri (discussione | contributi) (Creata pagina con "<!-- Donazione --> <center> {| style="margin: 1em 0 0; border: 1px solid gray; padding: 2px; background: #ff0000;" | style="width: 50%; padding: 0 1em; background: #ff0000; ve...")
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search

VUOI LASCIARE UNA PICCOLA DONAZIONE?

Tratto da WikiPedia.org[1]

Domine, labia mea aperies, con la risposta Et os meum annuntiabit laudem tuam (rispettivamente, Signore, apri le mie labbra e e la mia bocca proclami la tua lode) costituiscono l' Invitatorio, cioè la preghiera introduttiva della liturgia delle ore. Si premette alla prima ora della giornata ad essere recitata: l'ufficio delle letture o le lodi mattutine; può essere omesso se la prima ora che si recita nella giornata sono le lodi mattutine.[2].

Successivamente si recita un'antifona (che varia in base al giorno o al tempo liturgico) che viene intercalata con le strofe di un salmo, chiamato "salmo invitatorio": generalmente è usato il Sal 94, ma in alternativa è possibile utilizzare il 66 o il 99 o il 23. Si passa quindi all'ora successiva, cominciando direttamente dall'inno, omettendo l'introduzione.

Scopo di questa parte della liturgia delle ore è invitare, come dice lo stesso termine, i fedeli ogni giorno a cantare le lodi di Dio e ad ascoltare la sua voce, e infine ad esortarli ad aspettare il “riposo del Signore”.[3]

Testo e traduzioni

Testo latino

Textus

Traduzione in lingua italiana

Testo

English Translation

Text

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf


Codice sorgente GABC


Bibliografia

Note