Te lucis ante terminum (ad Completorium)
Te lucis ante terminum, alla lettera Tu prima del termine della luce, sono le prime parole dell'inno liturgico latino che la Chiesa cattolica recita a Compieta, l'ora canonica che segna la fine della giornata, dopo il tramonto. Con questa preghiera ci si rivolge al Creatore di tutte le cose perché allontani gli incubi notturni[1].
Dal tempo di s. Benedetto (m. 540), questo inno era cantato dai monaci al termine della giornata come invocazione di presidio e di difesa da parte di Dio perché i sogni notturni e le suggestioni diaboliche non contaminassero i corpi durante il riposo. La robustezza dei concetti e la scioltezza del ritmo hanno suggerito Sant'Ambrogio come autore, il cui stile l'inno certamente riflette.[2]
Indice
Testo e traduzioni
Te lucis ante términum, Te corda nostra sòmnient, Vitam salùbrem trìbue, Presta, Pater omnipotens, |
Te lucis ante terminum Procul recédant sòmnia, Praésta, Pater piìssime, |
Al termine del giorno, o sommo Creatore, Dona salute al corpo, fervore allo spirito; Nel sonno delle membra, resti fedele il cuore, Sia onore al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, |
Spartiti musicali
Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:
Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf
Video
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Codice sorgente GABC
codice
Bibliografia
- Cathopedia.org, versione italiana, https://it.cathopedia.org
- Wikipedia.org, versione italiana, https://it.wikipedia.org
- GregoBase project, https://gregobase.selapa.net/
- Liber Hymnarius (Antiphonale Romanum Tomo Alter), Edizioni Solesmes 1983.