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Laeta dies (Festa di San Benedetto)

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'''Laeta dies''' è la sequenza benedettina per la festa del Padre dei monaci occidentali, san Benedetto da Norcia, patrono d'Europa. E' un testo alquanto recente, essendo apparso per la prima volta in un messale del 1506 appartenente alla Congregazione Cassinese. Descrive il santo abate paragonandolo ai grandi patriarchi dell'Antico Testamento, nuovo Abramo ricco di figli spirituali.
 
Ispirata dai Dialoghi di San Gregorio, questa sobria sequenza è attribuita al 6° modo, ma il bemolle costante del Tetrardus la fa sfuggire dalla banalità di parecchie sequenze in fa, spesso troppo vicine al maggiore moderno.- La sua composizione è curata, perfino raffinata, sia per il testo che per la melodia. Le rime sono regolari ed ogni terzo verso (eptasillaba) rima con la simmetria della strofa seguente. La linea melodica dell'insieme sale progressivamente verso la perorazione finale (confrontare la melodia delle strofe della prima e della terza coppia), ma una melodia identica riveste in tutta la lunghezza il terzo verso di ogni strofa, senza che questa ripetizione risulti noiosa, tanto è grande la flessibilità dell'adattamento di questa rima ostinata al contesto mobile di ogni strofa. Infine, i primi due versi (octosillabe) hanno al loro centro una cesura verbale, che coincide sempre con un gradino solido della scala modale.
== Testo e traduzioni ==