Anche se il testo è in latino, la struttura ritmica è quella del latino medievale e che poi sarà anche dell'italiano: non si hanno sillabe lunghe e brevi, ma toniche e atone, in una serie di ottonari e senari sdruccioli, che rimano secondo lo schema AAbCCb (oltre ad alcune rime interne).
La più antica attestazione del testo con notazione musicale si trova in un codice di fine Duecento del monastero femminile domenicano di Santa Maria Maddalena a Bologna.<ref>Cesarino Ruini, ''Un'antica versione dello Stabat Mater in un Graduale delle domenicane bolognesi'', su [[http://riviste.paviauniversitypress.it http://riviste.paviauniversitypress.it]], 2010. URL consultato l'11 maggio 2017.</ref>
Alla recita dello Stabat mater è attribuita l'indulgenza di 100 giorni ogni volta.<ref>don Giovanni Bosco, ''Il giovane provveduto per la pratica dei suoi doveri religiosi'', Torino, Società Editrice Internazionale, Tipografia S.E.I. (M. E. 9736), c.so Regina Margherita, n. 176, 1935, pp. 341-342citazione= nuova edizione, arricchita delle preghiere secondo il catechismo, di Messe e di antifone in canto gregoriano, e autorizzata da don Paolo Albera, Rettor Maggiore della Pia Società Salesiana.</ref>
== Testo e traduzioni ==
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; '''Testo latino'''<ref>La penultima terzina Fac me cruce custodíri/ morte Christi praemuníri, / confovéri grátia. può essere sostituita dai versi Christe, cum sit hinc exìre, / Da per Matrem te venìre / Ad palmam victòriae.</ref>
''Stabat Mater dolorósa''<br />
''iuxta crucem lacrimósa,''<br />