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Tratto da LaNuovaBQ.it[1]

Lo splendido inno O gloriosa Domina, che apre le Lodi mattutine nelle feste mariane (Comune della Beata Vergine Maria), a testimonianza di quanto nel sensus fidei del popolo di Dio - quella sorta di istinto soprannaturale che guida i cristiani - la verità della Corredenzione (della Beata Vergine Maria, ndr) sia radicata nei secoli.

Il testo è attribuito a San Venanzio Fortunato (530-607), vescovo trevigiano di Poitiers, in Francia; il quale è autore pure di eleganti inni alla Santa Croce, come Pange lingua gloriosi proelium certaminis (quello del Venerdì Santo) e Vexilla regis prodeunt.

Questo inno, quasi un piccolo trattato di mariologia, è caro al cuore di tanti santi e fedeli. Era il preferito da Sant’Antonio di Padova, che lo cantò con voce flebile poco prima di spirare nel convento dell’Arcella, alla periferia di Padova, il 13 giugno 1231. Così ne scrive il gesuita portoghese Emmanuele de Azevedo nel suo capolavoro di agiografia: «Egli dopo un breve raccoglimento far volle la sagramental confessione; indi quasi cigno presso la morte, si mise a cantare, come riferiscono alcuni, l’inno O gloriosa Domina, che era solito recitare spesso contro i demonii e nelle tribolazioni»[2]. Ancora oggi quest’inno si esegue presso la tomba del santo ogni venerdì.

Indice

Testo e traduzioni

Testo latino

O gloriosa Domina
excelsa super sidera,
qui te creavit provide,
lactas sacrato ubere.

Quod Eva tristis abstulit,
tu reddis almo germine;
intrent ut astra flebiles,
sternis benigna semitam.

Tu regis alti ianua
et porta lucis fulgida;
vitam datam per Virginem,
gentes redemptæ, plaudite.

Patri sit Paraclito
tuoque Nato gloria,
qui veste te mirabili
circumdederunt gratiæ.

Amen.

Traduzione in lingua italiana[3]

O gloriosa Signora,
che t’innalzi sopra le stelle,
tu nutri col tuo seno
Chi nella provvidenza ti creò.

Ciò che Eva purtroppo ci tolse
tu ridoni per mezzo del Figlio tuo;
come pallide stelle si avanzino i poveri;
si è aperta una finestra nel cielo.

Tu sei la porta del Re del cielo,
la porta di una fulgida luce;
o genti redente, applaudite
alla vita data dalla Vergine.

Sia gloria al Padre, al Paraclito,
e al Figlio tuo,
i quali ti rivestirono
di un abito meraviglioso di grazia.

Amen

English Translation[4]

O HEAVEN'S glorious mistress,
enthron'd above the starry sky!
thou feedest with thy sacred breast
thy own Creator, Lord most high.

What man had lost in hapless Eve,
thy sacred womb to man restores,
thou to the wretched here beneath
hast open'd Heaven's eternal doors.

Hail, O refulgent Hall of light!
Hail Gate august of Heaven's high King!
through thee redeem'd to endless life,
thy praise let all the nations sing.

To the Father and the Spirit
and to thy Son all glory be,
who with a wonderous garment
of graces encircled thee.

Amen.

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta dal Liber Hymnarius, 1983, pag. 257, cantata dalla Nova Schola Gregoriana diretta da Mons. Alberto Turco.

Codice sorgente GABC

codice

Bibliografia

Note