Rorate cæli desuper (Liber Usualis)
Tratto da IlCattolico.it
Il Rorate cœli desuper è il titolo dell'Introito della messa della quarta domenica di Avvento e del comune della beata vergine Maria. È presente nel repertorio del canto gregoriano. Il ritornello è tratto dal libro di Isaia (45,8): "Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia."
Indice
Testo e traduzioni
Rorate Cœli desúper, Ne irascáris Dómine, ne ultra memíneris iniquitátis: Ecce cívitas Sancti facta est desérta: Rorate Cœli desúper, Peccávimus et facti sumus quam immúndus nos, Et allisísti nos in mánu iniquitátis nostrae. Rorate Cœli desúper, Víde, Dómine, afflictiónem pópuli tui, Emítte Agnum dominatórem terrae, Rorate Cœli desúper, Consolámini, consolámini, pópule meus: Rorate Cœli desúper, |
Stillate rugiada, o cieli, dall'alto, Non adirarti, o Signore, non ricordarti più Stillate rugiada, o cieli, dall'alto, Peccammo, e siamo divenuti come gli immondi, Stillate rugiada, o cieli, dall'alto, Guarda, o Signore, l'afflizione del tuo popolo, Stillate rugiada, o cieli, dall'alto, Consolati, consolati, o popolo mio: Stillate rugiada, o cieli, dall'alto, |
Spartiti musicali
Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:
Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf
Video
Versione tratta dal Liber Usualis (1961), p. pp. 880-881, cantata dai monaci benedettini di Santo Domingo de Silos.
Codice sorgente GABC
codice
Bibliografia
- Wikipedia.org, versione italiana, https://it.wikipedia.org
- GregoBase project, https://gregobase.selapa.net/
- Graduale Romanum, Libreria Editrice Vaticana 1974, pagina 253.